RAMDOM A PLATFORM PROJECTS 2018 – ATENE

Ramdom farà parte della mostra ad Atene al Platform Project dal 17 al 20 maggio, nello stand 19. In questa occasione internazionale, siamo orgogliosi di presentare i lavori di Jacopo Rinaldi (Intervallo) e Roberto Memoli (Verderame), due dei quattro residenti del progetto Sino alla fine del mare.

Il nostro stand includerà i lavori di Alessandro Carboni, Luca Coclite, Carlos Casas e Giuseppe De Mattia.

Per saperne di più https://platformsproject.com/

En route to the South di Elena Mazzi e Rosario Sorbello

ARTISTI IN RESIDENZA

Al via il nuovo progetto di residenza!

La pratica dell’apicoltura nomade e il fenomeno della migrazione umana che ha coinvolto l’intera area mediterranea per vent’anni. Il progetto, che si focalizza in un preciso territorio -il sud salento- sarà presentato a luglio 2018! Stay tuned!

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Il progetto è supportato dal bando SIAE “Sillumina, copia privata per i giovani per la cultura” (Ed. 2017)

Arachne: una marcia femminile oltre il tarantismo

ARACHNE è una marcia femminile verso il Sud, fino ai confini dell’Europa. Il progetto sarà il frutto della residenza di Romina De Novellis a Ramdom.

3 Eventi pubblici nel Salento per parlarvene. Unisciti a noi!

17 apr_Galatina – Sala Scuderie, Palazzo Gallone

18 apr_Tricase – Palazzo della Cultura, Sala Contaldo

19 apr_Lecce – LOFT

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Il progetto è supportato dal bando SIAE “Sillumina, copia privata per i giovani per la cultura”

Al via il nuovo progetto di residenza

Sulla base e in continuità con l’esperienza attivata lo scorso anno (2017-2018) che ha visto la partecipazione di quattro artisti – Simona di Meo, Roberto Memoli, Nuvola Ravera e Jacopo Rinaldi – l’associazione Ramdom, vincitrice per il secondo anno consecutivo del bando SIAE | Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura, darà vita ad un programma di residenze dal titolo Sino alla fine del Mareche vedrà la partecipazione degli artisti Romina De Novellis, Elena Mazzi, Riccardo Giacconi + Carolina ValenciaCaicedo e Lia Cecchin.

Il programma, sarà a cura di Claudio Zecchi.

La residenza, in continuità con la ricerca di Ramdom sul tema delle cosiddette Terre Estreme, si propone metodologicamente di ragionare sul processo come strumento di indagine e luogo di formalizzazione della ricerca. Il territorio e le sue comunità, oggetti di indagine dell’intero percorso, saranno affrontati da prospettive differenti grazie alla partecipazione in qualità di tutors di alcuni professionisti in altre discipline: Domenico Licchelli (Education and Public Outreach Specialist, Osservatorio Astrofisico R.P.Feynman e Progetto POLARIS), Aria Spinelli e Maria Pecchioli (Curatrice/ricercatrice indipendente e artista, Radical Intention); Michele Romanelli (Psicologo, Humus Interdisciplinary Residence) e Massimo Carozzi (Artista, Zimmerfrei).

Sino alla fine del Mare (2018-2019) è un progetto realizzato da Ramdom con il sostegno del MiBACTe di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.

La mostra

SINO ALLA FINE DEL MARE

Mostra di fine residenza

All’interno del progetto “Indagine sulle Terre Estreme”

Lastation (1° piano Stazione Ferroviaria Gagliano – Leuca, Piazzale Stazione 2)

e altri luoghi nel paese

Dal 21 dicembre 2017 al 14 gennaio 2018

Opening 21 dic ore 18:00

Grazie al supporto del bando SIAE | Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura e MiBACT, l’associazione Ramdom presenta a Gagliano del Capo, dal 21 dicembre 2017 al 14 gennaio 2018, la mostra di chiusura della residenza “Sino alla fine del mare” e l’opera d’arte visiva “HALL” dell’artista Luca Coclite.

Ramdom, con il sostegno del bando Residenze – Arti Visive SIAE | Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura e MiBACT, ha lanciato nel mese di maggio 2017 la call “Sino alla fine del mare” offrendo a quattro artisti under 35 l’opportunità di trascorrere una residenza di sei mesi, da giugno a dicembre 2017, a Gagliano del Capo, in provincia di Lecce.

Gli artisti selezionati – Simona Di Meo, Roberto Memoli e Nuvola Ravera e Jacopo Rinaldi -, presentano i lavori realizzati in una mostra collettiva negli spazi espositivi di Lastation al primo piano della Stazione Ferroviaria Gagliano – Leuca e in altri luoghi del paese.

Le residenze artistiche, all’interno del progetto “Indagine sulle Terre Estreme”, hanno l’obiettivo di creare una nuova mappatura del Capo di Leuca: agli artisti è stato chiesto di concepire una narrazione del territorio, fruibile dagli abitanti del posto come anche da chi visita questi luoghi occasionalmente.

I momenti di produzione delle opere sono stati affiancati da un programma di attività rivolte allo studio del paesaggio umano e naturale, che ha previsto anche il workshop del curatore Claudio Zecchi sulle pratiche performative.

Simona Di Meo (Roma, 1986) suggestionata dal segnale radiofonico che in alcuni punti di Gagliano del Capo si sovrappone a quello degli stati limitrofi, nel lavoro “Crossing borders as an intimate act” esplora il concetto di frontiera, mettendo in relazione le comunità che risiedono sul confine italiano, greco e albanese.

Con l’installazione “Intervallo” su una delle automotrici leggere che si fermano a Gagliano-Leuca, ultima stazione nel sud-est d’Italia, Jacopo Rinaldi (Roma, 1988) si concentra sul paesaggio in movimento attraverso immagini tratte da una pellicola di un cinegiornale datato 1935.

Roberto Memoli (Modugno, 1989) con il suo lavoro Verderame realizza un’installazione sonora e video, che richiama alla memoria l’usanza del fuoco acceso nella piazza centrale di Gagliano del Capo il giorno del solstizio d’inverno. Mentre il rito di buon auspicio è stato interrotto dagli anni Novanta, gli ulivi pugliesi sono colpiti da una malattia che provoca il loro rapido disseccamento. L’intervento prevede un’installazione sonora in piazza san Rocco, il 21 dicembre dalle ore 17:00 e un lavoro video installato presso Lastation.

Nuvola Ravera (Genova, 1984) è andata alla ricerca dei “residui psichici” di un paesaggio sia antropizzato che naturale isolandone alcuni elementi nodali. Il suo lavoro “Le storie dell’azzurro. Pratiche sulla soglia per malattie immaginarie” propone una serie di azioni reagenti, che funzionano tanto da lenitivo quanto da indicatore dei tratti del luogo da lei stessa rilevati.